lo scorso 4 febbraio abbiamo presentato a Roma, presso la sede della Scuola di Cittadinanza Domenico De Masi de Il Fatto Quotidiano, il progetto “KORE DE ALCATRAZ”. Un progetto che mira al reinserimento sociale e lavorativo di donne uscite da storie di violenza promosso dalla Fondazione Fo Rame e da KORE Srl impresa sociale all’interno della Libera Repubblica di Alcatraz.
Nella prima fase del progetto i percorsi lavorativi e di formazione verranno sviluppati sulle attività legate all’accoglienza turistica all’interno dell’agriturismo (ristorante, ospitalità, eventi culturali) e all’impianto di una coltivazione di erbe officinali per le tisane che KORE già produce e commercializza, in un secondo momento verrà aperto un laboratorio tessile.
Grazie al generoso supporto di quanti di voi hanno deciso di aderire alla raccolta fondi abbiamo superato la soglia degli 8.000 euro. Questo traguardo rappresenta un passo fondamentale verso la realizzazione del nostro obiettivo: offrire un rifugio sicuro e opportunità di rinascita alle donne sopravvissute alla violenza. Dona ora.
In questa fase stiamo continuando a fare incontri con le realtà del territorio per costruire un percorso condiviso e creare nuove collaborazioni tese alla realizzazione del progetto, stiamo lavorando al progetto per la rifunzionalizzazione degli spazi in vista della riapertura, e parallelamente stiamo procedendo con la selezione delle persone che a breve si dovranno trasferire qui per essere inserite nel progetto per essere formate.
La scorsa settimana abbiamo finalmente ricevuto il preventivo per l’adeguamento della cucina dell’agriturismo, che funzionerà anche da laboratorio per la trasformazione dei prodotti dell’azienda agricola. Questo spazio sarà cruciale per fornire formazione professionale e opportunità lavorative alle donne coinvolte nel progetto.
Per completare questo importante passo, che consentirà di garantire lavoro e autonomia alle persone inserite nel progetto, abbiamo bisogno del tuo continuo sostegno per l’acquisto dei macchinari e dell’arredo necessario.
A questo proposito abbiamo scritto a una “lista della spesa” che vogliamo condividere con tutte le persone che ci stanno aiutando per avere piena cognizione di cosa stiamo facendo e come spenderemo le donazioni che ci arrivano.
Tutte le zone della cucina subiranno ampliamenti, integrazioni e sopratutto adeguamenti alle norme in funzione del nuovo e più ampio utilizzo, tutti gli elementi saranno realizzati in acciaio inox e certificati per la rispondenza alle più recenti normative in merito all’uso che è previsto.
- zona dispensa cucina – fase 1 -modulo a supporto della gestione degli alimenti – composto da un lavello lavamani per gli operatori, un lavello per il lavaggio degli alimenti, un pensile dispensa e una cassettiera per gli utensili, come elementi di integrazione funzionale e di rispondenza normativa del comparto
€ 5.338,72
- zona fredda cucina – fase 2 -modulo a supporto della conservazione degli alimenti – composto da un armadio refrigerato per alimenti a uso frigorifero e da un armadio refrigerato per alimenti a uso congelatore, come elementi di sostituzione e integrazione funzionale del comparto
€ 6.799,06
- zona fredda cucina – fase 1 – modulo a supporto della conservazione degli alimenti – composto da due piani di lavoro con vani refrigerati per alimenti, come elementi di integrazione funzionale del comparto
€ 7.740,90
- zona calda cucina – fase 3 – modulo forno – composto da forno elettrico multifunzione e relativa cappa aspirante, a sostituzione di elementi non più rispondenti alla normativa e per integrazione funzionale del comparto
€ 9.089,00
- zona calda cucina – fase 2 – moduli di supporto al nucleo centrale delle preparazioni – composto da tre piani di lavoro con vani porta utensili, stoviglie e pentolame, e da un piano di lavoro con vano scaldavivande, a sostituzione di elementi non più rispondenti alla normativa e per integrazione funzionale del comparto
€ 9.813,68
- zona calda della cucina – fase 1 – nucleo centrale delle preparazioni – composto da un elemento cucina a gas, un elemento per la cottura della pasta e dalla cappa aspirante per l’intero nucleo, a sostituzione di elementi non più rispondenti alla normativa
€ 11.886,46
Un altro aspetto cruciale del progetto riguarda l’ospitalità. Abbiamo previsto l’allestimento di appartamenti destinati ad accogliere fino a 9 donne sopravvissute alla violenza. Ogni donna avrà a disposizione una camera all’interno di una casa con spazi comuni condivisi.
In base al numero e all’età dei figli, assegneremo spazi aggiuntivi per garantire comfort e privacy a ciascuna famiglia. Per l’allestimento e la preparazione degli spazi attingeremo alla nostra rete di volontari che verranno a ridipingere, stuccare, arredare, pulire, in modo che le ospiti del progetto, insieme ai loro figli, trovino un ambiente sano e confortevole ad accoglierle.
Ma per realizzare tutto questo, il tuo aiuto è fondamentale.
Ecco alcune storie di donne con cui siamo entrati in contatto
per selezionare chi beneficerà del progetto:
Laura, 35 anni, italiana, madre di due figli
Laura ha vissuto per anni in una relazione segnata da abusi psicologici e fisici. Dopo l’ennesimo episodio di violenza, ha trovato il coraggio di lasciare il marito e rifugiarsi in un centro antiviolenza insieme ai suoi due bambini. Grazie al supporto ricevuto, ha avviato la causa per l’affidamento dei figli. Ora è alla ricerca di un lavoro che le permetta di affittare una casa e garantire un futuro sereno ai suoi bambini.
Sara, 40 anni, italiana, senza figli
Sara ha vissuto una relazione con un partner manipolatore che l’ha isolata da amici e familiari, esercitando su di lei un controllo totale. Dopo anni di soprusi, ha trovato la forza di chiedere aiuto a un centro antiviolenza. Con il loro supporto, ha intrapreso un percorso di autonomia personale e professionale. Attualmente, le operatrici del CAV che l’ha accolta stanno lavorando a un progetto che le offra formazione e un ambiente di lavoro sicuro, elementi fondamentali per il suo reinserimento sociale e per recuperare fiducia in sé stessa.
Amina, 28 anni, originaria del Nord Africa
Amina è arrivata in Italia con la speranza di una vita migliore, ignara che chi le aveva pagato il viaggio l’aveva già ‘venduta’ ai trafficanti, destinandola al lavoro di strada e ricattandola di far del male alla sua famiglia. Dopo essere riuscita a fuggire dai suoi aguzzini, ha trovato accoglienza in una comunità che supporta donne migranti sopravvissute alla violenza. Attualmente è in cerca di un percorso che le offra formazione professionale e l’opportunità di integrarsi nella società italiana in modo autonomo e dignitoso.
Giulia, 30 anni, italiana
Giulia ha affrontato discriminazioni e violenze a causa della sua identità di genere, sia in ambito familiare che sociale. Dopo anni di umiliazioni e vessazioni e dopo l’ennesima aggressione, ha deciso di rivolgersi a un’associazione che tutela i diritti delle persone LGBTQ+. Grazie al loro sostegno, ha intrapreso un percorso di supporto e autonomia e ora è in cerca di un lavoro e di un appartamento per ritrovare stabilità e serenità, lontana dalle esperienze di emarginazione.
Oltre alla raccolta fondi, stiamo cercando collaborazioni con aziende disposte a donare direttamente materiali e attrezzature necessari per l’allestimento degli spazi.
Se conosci realtà interessate a supportare il nostro progetto attraverso la fornitura di beni o servizi, ti invitiamo a metterci in contatto.
Ti invitiamo anche a condividere il nostro progetto con amici e conoscenti, affinché la rete di solidarietà possa crescere e moltiplicarsi.
DONA ORA
GRAZIE!