IL VIALE DELLE GIUSTE – Biografia Jessie White Mario (1832 – 1906)

Jessie Jane Meriton White è una delle pochissime donne a prendere parte all’impresa dei Mille, come infermiera e come reporter. È una giovane inglese idealista, in anni nei quali gli ideali costituiscono la linfa delle azioni umane. Emancipata e dalla mente aperta, vorrebbe diventare medica, ma le è preclusa l’iscrizione alla facoltà in quanto donna, e finisce con l’essere giornalista e pioniera del reportage sociale. Conosce Garibaldi per puro caso, durante un viaggio a Caprera, e frequenta Mazzini nel suo esilio londinese ed è proprio l’incontro con questi due grandi protagonisti del Risorgimento che accende in lei la passione per il nostro Paese e per la sua indipendenza. Per diffondere idee rivoluzionarie, vicende politiche e questioni sociali italiane traduce in inglese Le prigioni austriache d’Italia di Felice Orsini, scrive come corrispondente per «The Nation», «Morning Star», «Scotsman» e la «Naciòn» di Buenos Aires, pubblica le biografie di Garibaldi, Mazzini e altri patrioti, conduce ricerche sulla condizione di vita al Sud. Arrestata e reclusa per i suoi ideali e per aver supportato la spedizione di Carlo Pisacane a Sapri, conosce in carcere Alberto Mario, scrittore e patriota, e lo sposa alcuni mesi più tardi, dopo la scarcerazione di entrambi. Nota anche come Miss Uragano o Giovanna D’Arco italiana – appellativo assegnatole dallo stesso Mazzini - segue Garibaldi a Napoli e in Sicilia, lo raggiunge per curare le sue ferite in Aspromonte, lo affianca nella battaglia di Mentana e sui Vosgi (1870). A partire da quest’ultima azione, si ritira dal campo di battaglia per dedicarsi esclusivamente alla scrittura e dopo la morte del marito ne raccoglie e pubblica gli scritti. Per sopravvivere impartisce lezioni di inglese ma trascorre i suoi ultimi anni di vita in semplicità, con scarsi mezzi economici. «Jessie White vedova Mario», così usa firmarsi negli ultimi anni, muore il 5 marzo del 1906. Oggi riposa nel cimitero di Lendinara (RO), al fianco di Alberto, accanto a cui è rimasta sempre. Lendinara e Rovigo le hanno dedicato una via.