Rifugi e Fortezze: il progetto
IL RIFUGIO A231 DI ADA

Il “Rifugio A231 di Ada” è un progetto dedicato a persone impegnate nel campo della difesa dei diritti umani; un luogo di protezione per chi lavora in condizioni difficili e in contesti pericolosi. Il rifugio è un luogo dinamico di aggregazione e di sensibilizzazione, uno spazio di promozione della riflessione pubblica sui temi di ingiustizia sociale.
Le attività del rifugio si svolgeranno presso la Libera Repubblica di Alcatraz, dove ha sede anche la Fondazione Fo Rame ETS, e a Roma presso la sede della Fondazione Barba Varley ETS.
"PARLARE DEI GIORNALISTI IN PERICOLO,
FAR CONOSCERE LA LORO STORIA ALL'OPINIONE PUBBLICA,
E' L'UNICO MODO PER PROTEGGERLI"
I PROMOTORI DEL PROGETTO:
La Fondazione Barba Varley ETS è diretta da Eugenio Barba e Julia Varley, con l’obiettivo di sostenere e rendere visibile la cultura sommersa del teatro. Proseguendo la loro lunga esperienza nel campo della cultura, i fondatori hanno deciso di focalizzare la loro attenzione sui “senza nome”, coloro che vivono una situazione di emergenza culturale ed emarginazione sociale. La Fondazione Barba Varley ETS svolge attività a favore di categorie svantaggiate per genere, geografia, età, modo di pensare e agire nel e fuori del teatro; promuove borse di studio universitarie e corsi di formazione; sostiene iniziative di gruppi e comunità teatrali favorendo l’incontro e lo scambio tra culture e competenze diverse; promuove la formazione e la didattica per diffondere la cultura teatrale e le competenze necessarie per il loro utilizzo; favorisce la ricerca teatrale; incoraggia individui legati al teatro e altri campi della cultura con obiettivi sociali e culturali alternativi.
La Fondazione Dario Fo e Franca Rame ETS nasce il 13.2.2019 con l’obiettivo di mantenere la memoria delle iniziative e delle attività di Dario Fo e Franca Rame. I soci fondatori sono Mattea Fo (Presidente), Jaele Fo, Jacopo Fo, Carlo Petrini, Marco Marchetti (Vice Presidente) e Doriano Cranco. All’attività del CDA si affianca l’azione svolta da soci onorari, collaboratori e volontari. La Fondazione è tesa a salvaguardare e diffondere l’esempio umano ed artistico di Fo e Rame, si propone come centro operativo di raccolta, promozione e valorizzazione di iniziative, idee e progetti coerenti con il pensiero, la vita e i valori dei due grandi artisti. La Fondazione intende nutrire la memoria e diffondere il pensiero politico culturale e sociale di Fo e Rame e persegue finalità esclusivamente rappresentate dalla solidarietà sociale, culturale ed ambientale. La Fondazione ha sede nel comune di Gubbio, presso la Libera Repubblica di Alcatraz dove promuove incontri ed eventi di promozione culturale. Nel 2021, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, ha promosso il primo esperimento di accoglienza presso Alcatraz accogliendo 26 persone (donne e bambini) in fuga dalla guerra. Da questa esperienza è nata l’idea di trasformare la Libera Repubblica di Alcatraz in un progetto di accoglienza e reinserimento lavorativo destinato a donne vittime di violenza e ai loro figli.
IL PERCHE' DI UN NOME: A231 e Ada
Perchè la sigla A231
La Ghiandaia marina (Coracias garrulus), identificata con il codice specie A231, è uno degli uccelli più appariscenti che vivono e si riproducono nel vecchio continente. E’ una specie protetta che nidifica anche nei boschi della Libera Repubblica si Alcatraz. A Ottobre 2024 abbiamo installato 6 nidi per garantire anche a lei un rifugio sicuro.
La popolazione italiana di A231 risulta nidificante e interamente migratrice. Lo svernamento avviene nell’Africa tropicale, specialmente nella porzione orientale del continente. Sui nostri cieli la specie ritorna con l’arrivo della primavera, quando inizia la nidificazione. Il viaggio di ritorno comincia già alla metà dell’estate, ed è in questo momento che si possono osservare stormi di ghiandaie marine composti anche da qualche decina di individui.
Chi è Ada
INSERIRE
ATTIVITA' 2025
LA PRIMA RESIDENZA PRESSO IL NOSTRO RIFUGIO:
Nel corso del 2025, il rifugio ospiterà Marcela Turati, coordinatrice in Messico del progetto di ricerca giornalistica “Quinto elemento Lab”.
Presto online il programma di eventi e incontri che coinvolgeranno Marcela Turati in questa suo periodo di accoglienza in questo progetto.

Marcela Turati è una giornalista, scrittrice e attivista messicana per i diritti umani. Ha collaborato con numerosi giornali e riviste diffusi in tutto il continente americano come «Proceso», «Gatopardo», «Etiqueta Negra», «Excélsior», «Reforma y Revista Anfibia».
Turati ha ricevuto il Premio Breach-Valdez e il Premio Gabriel García Márquez per l’eccellenza giornalistica per la sua eccezionale carriera.
Insieme a Claudio La Camera ha pubblicato in Italia il libro “Una strage silenziosa” (ediz. Solferino), un libro denuncia sui desaparecidos in Messico e sulle campagne di ricerca nelle fosse comuni, sui depistaggi e i ritardi nelle richieste d’informazioni presso le autorità pubbliche e, infine, sulla corruzione di un Paese che non riesce mai a saldare i conti con il proprio passato.
L’introduzione di Nando Dalla Chiesa, racconta la desaparición come un fenomeno comune a molte forme di criminalità organizzata ma in Messico ha trovato una reazione particolare, la búsqueda, che è la promessa più impegnativa che il familiare possa fare al proprio caro: «Dovunque abbiano messo e nascosto il tuo corpo, io ti troverò.» Un proposito fatto proprio anche da parte di alcuni giornalisti che in questo modo allargano in modo inedito il ruolo della professione: da cronaca degli eventi ad affiancamento morale delle famiglie dei desaparecidos.
LA CARTA DI MILANO:
LA SOTTOSCRIZIONE DI UN IMPEGNO COMUNE
Nella giornata del 22 settembre 2024 a Milano, presso lo Spazio Alda Merini, sede Itinerante della Fondazione Barba Varley, su iniziativa della Fondazione Dario Fo e Franca Rame ETS e della Fondazione Barba Varley ETS è stata firmata una Lettera di Intenti contro il fenomeno delle persone scomparse e per la protezione delle vittime di violenza .
Gli Enti sottoscrittori del presente accordo esprimono una comune e profonda preoccupazione civile e culturale per lo sviluppo di fenomenologie criminali aggressive e violente in significative aree del pianeta, e ne sottolineano le vaste e profonde implicazioni umanitarie, politico-istituzionali, economiche e sociali.
In base alla loro natura e missione sentono perciò la responsabilità di mettere i propri patrimoni di conoscenze specialistiche a disposizione della costruzione di alleanze e forme di cooperazione utili a contrastare fenomeni di violenza su migranti, donne e uomini perseguitati dal crimine organizzato e su tutte le vittime di “desaparición”.
Le realtà che hanno aderito alla Carta di Milano si dichiarano disponibili a promuovere, con ogni modalità possibile, le forme di impegno accademico e scientifico, di produzione e di formazione culturale, di ricerca e di trasmissione di conoscenza, in grado di contribuire a questa causa. CLICCA QUI PER LEGGERE IL TESTO COMPLETO

Il documento siglato a Milano si pone in linea di continuità con la lettera di intenti firmata a Città del Messico il 31 marzo 2023 da Istituti accademici italiani e messicani su proposta dell’Università di Milano.
I primi firmatari del documento sono:
Gabriel Dombek per l’IMJUS (Istituto Messicano per la Giustizia, Cattedra Giovanni Falcone e Paolo Borsellino)
Donatella Massimilla per CETEC Casa Museo Alda Merini
Aranzazu Ayala per Quinto Elemento Lab
Mattea Fo per la Fondazione Fo Rame ETS
Eugenio Barba per la Fondazione Barba Varley ETS
Al progetto hanno aderito anche:
Panther Stiftung (Berlin)
CONTATTACI
SCRIVICI USANDO IL FORM QUI SOTTO OPPURE CHIAMACI AL NUMERO 0759004106 GRAZIE